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Messaggio Da VALTER IK7TAB Lun Dic 06, 2021 2:11 pm

Il Radio Giornale Broadcaster Images10Il Radio Giornale nasce grazie ad una mia idea, quindi fornisco informazioni reali, documentazioni su avvenimenti, fatti di maggior interesse sul mondo del Broadcast Nazionale e internazionale.
Il Radio Giornale, sarà curato da me medesimo.
                                                                                                                                             Valter SWL n°2667/92/GR

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Messaggio Da PU7MKI Lun Dic 06, 2021 2:23 pm

Ciao Valter, 
in bocca al lupo per questo nuovo ciclo.
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Messaggio Da VALTER IK7TAB Lun Dic 06, 2021 2:38 pm

Il Radio Giornale Broadcaster Radio10
LE RADIO BROADCAST NEL MONDO
A oltre ottant’anni dalla nascita delle prime emittenti, e dopo l’affermazione di alcuni media che sembravano destinati a ridimensionarne il ruolo, la radio si conferma tra i mezzi più seguiti in tutti i Paesi del mondo, grazie anche all’estrema capacità di adattamento dimostrata nei differenti contesti e nei vari momenti storici. Straordinario strumento di informazione in tempo reale, di divulgazione, di intrattenimento, di promozione della musica e delle culture, anche minoritarie, come pure della socialità nel senso più ampio, la radio è passata attraverso l’era della televisione e quella di Internet, ridefinendo di volta in volta il proprio ruolo e affinando la propria offerta, senza mai subire il declino che in molti si attendevano.
 IL PANORAMA RADIOFONICO INTERNAZIONALE
In generale, il panorama radiofonico internazionale, caratterizzato quasi ovunque dalla presenza di un sistema misto pubblico-privato, sta attraversando un percorso evolutivo, segnato da varie tendenze interconnesse. In primo luogo, la moltiplicazione e diversificazione dei contenuti e dei canali di trasmissione, un fenomeno strettamente legato all’innovazione tecnologica (Internet, satellite, radio digitale), che è però riconducibile anche ad altri fattori. Tra questi, l’ingresso nel mercato radiofonico di grandi gruppi editoriali, spesso già attivi in altri settori come la televisione, la telefonia o la carta stampata. Come in Italia con L’Espresso, RCS Media group e Il Sole 24 ore, o in Spagna con i gruppi Prisa e Telefónica, anche in altri Paesi la radio ha attirato gli investimenti di importanti gruppi che operano nella macro - area della comunicazione con una prospettiva sempre più integrata. Tale fenomeno ha innalzato il livello di competitività, spesso ai danni degli operatori più piccoli, ridefinendo anche la tradizionale suddivisione di campo tra radio pubbliche e private, per cui erano le prime a occuparsi di informazione e cultura, mentre le commerciali erano dedite soprattutto all’intrattenimento musicale. Così, per es., nel nostro Paese Radio 24 - Il Sole 24 ore e Radio classica (Class editori) hanno dato vita a emittenti commerciali negli scopi aziendali, ma informativo-culturali nel palinsesto. L’ingresso nel mercato di tali gruppi, insieme al rafforzamento di altri soggetti presenti da tempo nel settore, ha portato all’accelerazione del processo di concentrazione, rilevato già da vari anni in molti mercati nazionali, e in alcuni casi anche a livello internazionale. È il caso di alcuni gruppi multinazionali come NRJ, GWR Records, RTL Group, Lagardère, Modern times group e SBS Broadcasting (presenti in vari Paesi europei), ma anche di Clear channel (240 emittenti tra Oceania e Messico, oltre 1200 negli Stati Uniti) e Prisa (attiva, con Unión radio, in Spagna e nelle Americhe). Inoltre sono sempre più frequenti i casi di emittenti il cui marchio viene esportato internazionalmente, da Virgin radio, già presente in Canada, India, Italia e Francia, a Radio Disney, molto diffusa negli Stati Uniti e in America Latina. Anche in termini di contenuti, la moltiplicazione dei canali e delle piattaforme costituisce la tendenza più caratteristica della fase oggi attraversata dal mezzo. Dal podcasting alla telefonia mobile, fino ai canali televisivi (satellitari e non), che ripetono in digitale i flussi sonori delle maggiori emittenti, ne condividono il brand oppure ospitano le riprese video di programmi di successo, la radio si è espansa su una vasta gamma di piattaforme idonee a veicolare le trasmissioni. È su Internet, comunque, che tale fenomeno vive la sua fase più intensa, attraverso l’attivazione di web radio tematiche e servizi aggiuntivi per gli utenti. Da una parte, infatti, si è assistito alla proliferazione di canali dedicati ai vari stili musicali o, più in generale, ai vari generi radiofonici. Dall’altra, la realizzazione di servizi di community sembra essere divenuta un requisito ineludibile nell’ottica del rafforzamento dei legami che intercorrono tra emittenti e ascoltatori.
                                                                                                     
                                                                                                 Valter SWL n°2667/92/GR

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Messaggio Da VALTER IK7TAB Mar Dic 07, 2021 12:31 am

Il Radio Giornale Broadcaster Mussol10
Il 5 ottobre 1924, Benito Mussolini fece il primo discorso radiofonico della storia d'Italia da un trasmettitore in prova fornito dalla Marconi Italia che, successivamente, sarebbe diventato la stazione di Roma "Roma-1" nel quartiere di San Filippo situato in Palazzo Corradi in via Maria Cristina nel rione Prati.
                                                                                                         Valter SWL n°2667/92/GR

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Messaggio Da IK7TAB Ven Dic 10, 2021 1:10 am

Il Radio Giornale Broadcaster 15688810


RADIO BARI, ALLA FIERA LA STORIA DELLA PRIMA VOCE DELL'ITALIA LIBERATA
Incontro a cura della Sede RAI di Bari e di Radio Techetè sulla gloriosa emittente. Inaugurata nel 1932,  contribui' poi alla resistenza.
Il momento più alto, il resoconto del congresso di Bari del Cln con Croce nel 1944, anno in cui l'EIAR divenne RAI.
                                                                                                           Valter SWL n°2667/92/GR

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Messaggio Da IK7TAB Ven Dic 10, 2021 3:12 pm

Il Radio Giornale Broadcaster 10421610
«Qui Radio Bari»: la prima emittente libera d'Europa giace nell'oblìo
BARI – Un vecchio edificio diroccato in via Lamia a Ceglie del Campo, un tempo centro radio trasmittente e un tombino con impressa la scritta " Rai " in via Putignani, dove era collocata la sede radiofonica. Questo è tutto ciò che rimane della gloriosa Radio Bari. 

L’emittente in onde medie è stata la prima radio libera in Europa dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, ma è stata cancellata dalle tracce materiali e dalla memoria di buona parte della popolazione della città. L’ultimo atto di questa spietato oblio imposto è stato lo smantellamento delle due alte torri di trasmissione, avvenuto nel gennaio del 2013 nell’indifferenza generale e senza alcuna forma di celebrazione.

Eppure stiamo parlando di un qualcosa che rese la città di Bari un importante crocevia politico-militare e ( per una volta ) un punto di riferimento culturale per un’intera nazione.
Radio Bari, emanazione a livello locale della sede centrale romana dell’Eiar ( Ente italiano radio audizioni ) oggi Rai, venne inaugurata il 6 settembre 1932 dal Duca Amedeo di Savoia-Aosta accorso per l’apertura della terza edizione della Fiera del Levante. Gli ingegneri Banfi e Carrara scelsero la campagna di Ceglie del Campo per issare le potenti antenne ricetrasmittenti alte circa 150 metri. A testimonianza della loro importanza si erge ancora oggi, pur se in cattivo stato, un piccolo edificio che fungeva da stazione dei carabinieri posto a presidio dei trasmettitori.

Le trasmissioni presero avvio il 15 settembre 1932 con un concerto diretto dal maestro Biagio Grimaldi, rigorosamente dal vivo. ( Da Napoli - ci racconta Rino Bizzarro, scrittore, regista e appassionato di Radio Bari - arrivò l’annunciatrice Rosa Di Napoli, moglie di Armando Scaturchio che fu il gestore e animatore del “ Sottano ”. Parliamo del un caffè sito in via Putignani al civico 90 che negli anni 40 e 50, raccogliendo in uno spazio ristretto tutti gli intellettuali, artisti e cronisti che passavano dalla sede radiofonica di Radio Bari " che si trovava al civico 247/251 della stessa via ", divenne un cenacolo artistico e politico di grande valore ). 

" Negli anni 30 - aggiunge Riccardo Tritto, radioamatore e tecnico Rai - Radio Bari era l’unica emittente in grado di programmare trasmissioni radiofoniche in lingua originale rivolte verso l’Oriente: in greco, in albanese e persino in arabo. La Bbc fu costretta ad adeguarsi e a emularla, iniziando a programmare anch’essa in arabo ". A quel tempo Radio Bari era diretta dal “ reggente ”, secondo la terminologia fascista, Giuseppe Damascelli, l’ingegnere che si precipitò a Brindisi, quando divenne capitale d’Italia, per trasmettere attraverso l’emittente il discorso del re.

Ma è nei giorni della Resistenza che Radio Bari assurge al ruolo di prima radio libera in Europa. Tre giorni dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, mentre il mondo è allo sbando, si leva sicura la voce: ( Qui Radio Bari ), dalla prima radio capace di tornare a trasmettere in un’Europa che sperava nuovamente nella libertà.
( https://www.youtube.com/watch?v=vn73I99yx8A ). - ( https://www.youtube.com/watch?v=TKfgX2uPaDA )
                                                                                                       Valter SWL n°2667/92/GR

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Messaggio Da IK7TAB Dom Dic 12, 2021 11:24 pm

Il Radio Giornale Broadcaster Admira10
Radio Bari: la prima voce radiofonica dell’Italia liberata
Dopo l’armistizio, firmato l’8 settembre 1943, dalla Puglia partì la lotta per la liberazione dal nazifascismo e Radio Bari, prima radio libera di tutta l’Europa continentale, raccontò, come sottolinea nel prossimo video lo storico Vitantonio Leuzzi, questa fondamentale svolta del paese, contrastando le radio di regime dell’epoca (Radio Berlino e Radio Monaco) e costituendo un punto di riferimento per i resistenti italiani, dal settentrione d’Italia fino ai Balcani.

Lo storico Leuzzi ci parla inoltre dell’importanza della lotta armata a Bari, messa in atto già dal 9 settembre, per la difesa del porto cittadino: episodio che vide protagonisti le donne e i ragazzi di Bari Vecchia; in particolare le donne, con le loro grida, attirarono l’attenzione del Generale Bellomo, che intervenne mettendo in fuga i tedeschi.

I tedeschi tuttavia batterono in ritirata facendo vittime tra i civili (un’anziana contadina di Locorotondo e dei vigili a Barletta) e tra i militari italiani (a Murgetta Rossa e a Valle Cannella); inoltre “avvelenarono i pozzi”: minarono infatti alcuni ponti dell’acquedotto pugliese, causando un blocco nell’erogazione d’acqua per alcune settimane, e fecero saltare in aria una fabbrica di aggressivi chimici a Foggia, dando vita a problemi di contaminazione così seri da ripresentarsi ancora nel dopoguerra.
https://www.youtube.com/watch?v=TKfgX2uPaDA
                                                                                                          Valter SWL n°2667/92/GR

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Messaggio Da IK7TAB Lun Dic 13, 2021 12:18 am

Il Radio Giornale Broadcaster Thumbn10
RADIO BARI, LA STORICA VOCE DELL’ITALIA LIBERATA
Se la lotta partigiana fu un fenomeno che riguardò principalmente il Nord Italia, la Resistenza al nazismo e al fascismo, ebbe anche nel Mezzogiorno le sue manifestazioni, più o meno importanti. E, tra gli episodi maggiormente degni di nota, non si può non citare il caso di Radio Bari, la sede barese dell’Eiar (Ente italiano per le audizioni radiofoniche), antenata della Rai. Da strumento di propaganda fascista, assunse un ruolo centrale nella rinascita democratica italiana, dopo la caduta del fascismo e l’armistizio del ‘43.
LA STORIA DI RADIO BARI
Fu inaugurata ufficialmente il 6 settembre ’32, in occasione dell’apertura della terza edizione della Fiera del Levante. Ad aprire le trasmissioni fu la lettura, da parte del ministro dei Lavori Pubblici, Araldo di Crollalanza, di un messaggio di Benito Mussolini. Inizialmente le trasmissioni erano solamente notiziari che andavano in onda a giorni alterni. Con il tempo, oltre a diventare giornaliere, si ampliarono di conversazioni, conferenze e musica.

Con le frequenze che andavano oltre i confini nazionali, vennero trasmessi anche programmi in lingua albanese, rumeno, serbo, croato, greco, bulgaro, ungherese, turco e arabo. Radio Bari, infatti, era anche parte del Reparto Arabo, a sua volta parte dell’Ispettorato Radio, dipendente direttamente dal Ministero Stampa e Propaganda e dal successivo Ministero della Cultura Popolare. Mussolini, come aveva spiegato anche nel suo messaggio inaugurale, considerava la stazione radio un anello di congiunzione tra l’Occidente e l’Oriente, uno strumento della pacifica espansione italiana nel Mediterraneo. Radio Bari, quindi, fu uno strumento di propaganda al servizio delle mire imperialistiche italiane.

Ma la situazione cambiò con il crollo della dittatura e l’armistizio, quando diventò la prima radio libera in tutta l’area mediterranea, la voce dell’Italia liberata. A narrare la sua storia ci ha pensato lo storico Vito Antonio Leuzzi, due anni fa, con il libro “Radio Bari nella Resistenza italiana” (Edizioni dal Sud, Bari 2018), che raccoglie al suo interno tutto quel che accadde nella sede di via Putignani, 247, dal ’43 al ’44, prima che molte delle trasmissioni fossero spostate prima a Napoli e poi a Roma.
NON SOLO LA STORIA DI RADIO BARI
Il volume raccoglie testi di trasmissioni e notiziari, comunicati delle forze Alleate, palinsesti, lettere private, scambiate dai protagonisti di quell’avventura. Raccoglie le voci dei rappresentanti di quelle forze politiche  perseguitate dal fascismo, che, finalmente, potevano liberamente parlare ai cittadini e a chi, nel Nord, ancora combatteva contro i nazifascisti. Potevano parlare della guerra in corso, ma anche di quel che sarebbe avvenuto dopo. Dell’Italia che si voleva ricostruire dalle macerie in cui il fascismo e la sua guerra l’avevano ridotta.

Attraverso quei documenti, attraverso la storia di Radio Bari, il volume racconta Bari e un’Italia che tentavano di risollevarsi. Tentavano di essere accanto agli italiani che vivevano e combattevano nelle zone ancora sotto il giogo nazifascista. Che provavano a far ripartire la vita anche attraverso la cultura, l’intrattenimento, le lezioni di inglese, il teatro, la musica.

Si racconta, attraverso i loro discorsi, dei tanti intellettuali e rappresentanti delle più diverse forze politiche che si opponevano al fascismo. Intellettuali zittiti dal regime, che ricominciarono a parlare ai cittadini italiani: Tommaso Fiore, Benedetto Croce, Giovanni Laterza, Michele Cifarelli, Giorgio Spini, Arnoldo Foà, Aldo Moro e tanti altri, che, nonostante le diversità ideologiche, si riunirono, dialogarono, parlarono all’Italia, uniti dalla volontà di vedere un’Italia finalmente democratica.
IL CONGRESSO DI BARI
Si racconta, infine, del Congresso di Bari del 28 e 29 gennaio ’44, quando le forze del Cln si incontrarono nel Teatro Piccinni.

“Il più importante avvenimento nella politica internazionale italiana dopo la caduta di Mussolini” secondo Radio Londra. Si riunirono tutti i rappresentanti dei partiti che si erano opposti al fascismo. Con l’obiettivo di discutere del futuro del Paese e per chiedere ufficialmente l’abdicazione di Vittorio Emanuele III, accusato di essere stato complice del fascismo.
                                                                                                           Valter SWL n°2667/92/GR

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Messaggio Da IK7TAB Lun Dic 13, 2021 12:46 am

Il Radio Giornale Broadcaster Icona10

Inaugurazione Mostra Rai radio Bari
Il Corecom (Comitato regionale per le comuni-cazioni) della Puglia, la sede Rai di Puglia con la collaborazione degli studenti dell’Accademia di Belle Arti, dei loro docenti e con il contributo del professor Vito Antonio Leuzzi hanno deciso di dare vita ad una graphic novel per ricordare e far meglio conoscere la prima radio libera in Europa dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943: Radio Bari. La Radio che ha attraversato diverse vite, giocò un importante ruolo nella storia di questo Paese. Da stazione di diffusione dei programmi multiculturali    che si irradiavano in tutto il bacino del Mediterraneo in lingua albanese, araba, greca durante il fascismo (“anello di congiunzione fra Oriente e Occidente”, secondo Mussolini) Radio Bari è stata poi strumento di propaganda dei valori democratici nei pri-mi mesi della Resistenza e canale di messaggi per le azioni di guerriglia e per le Forze Alleate. Una pagina legata alla radio fu anche quella scritta in concomitanza con il congresso dei CLN tenutosi a Bari nel ‘44. Una dimostrazione di quanto articolato sia sempre stato il rapporto fra potere, informazione e comunicazione politica. Questa pagina della storia locale e nazionale è stata a lungo trascurata dalla memoria di buona parte dei cittadini pugliesi e da quella delle giovani generazioni, ma ora - attraverso questa pubblicazione ed una mostra nel Museo civico - si intende recuperarla. Seppure sia stata ben fissata, nel 1993, nel libro scritto dal giornalista Antonio Rossano (con prefazione di Raffaele Nigro) per i tipi di Dedalo Edizioni. E’ emozionante ancora immaginare quella voce che tre giorni dopo l’armistizio echeggiò dalla Puglia: “Qui Radio Bari”. La prima Radio libera d’Europa che portava a sperare nuova-mente nella libertà. E immaginare al lavoro quel gruppo di giovani che avevano in Benedetto Croce e nella casa editrice Laterza i loro punti di riferimento. Oggi i giovani navigano in Rete e si aprono al mondo, Radio Bari permise di aprire la prima finestra verso il mondo libero ai giovani di allora. Più tardi, ecco l’umanità popolare e colorata delle scenette realistiche di Vito Maurogiovanni e di Pippo Volpe che raccontava di una società ad alto tasso di cambiamento ed a forte espansione: la Milano del Sud. La città che sognava di diventare metropoli. Questo consegniamo – seppure in pillole - ai giovani che visiteranno la mostra e che apprenderanno in forma più agile, attraverso strumenti di comunicazione più moderni e più vicini al loro sentire. Il racconto illustrato di una parte importante della storia di una regione e “del difficile cammino di un paese verso la propria emancipazione culturale e sociale” ( R. Nigro giornalista ).

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Messaggio Da IK7TAB Lun Dic 13, 2021 1:12 pm

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Onde fasciste. La propaganda araba di Radio Bari (1934-43)
 Negli ultimi due decenni la politica fascista nel Mediterraneo è stata oggetto di numerosi studi per lo più concentrati sulle ambizioni italiane in Medio Oriente. Tranne rare eccezioni pochi hanno dedicato attenzione alla propaganda fascista nei paesi arabi. Il volume di Marzano sulla storia di Radio Bari (1934-43), la prima stazione radio europea a trasmettere in arabo, colma questa lacuna. Frutto di un lavoro di ricerca in diversi archivi italiani ed esteri, nonché in archivi privati, tra i quali quello di Enrico Nunè, figlio di un avvocato del consolato italiano ad Aleppo e di una siriana, efficacemente definito «personaggio di frontiera» che di Radio Bari, fu «la mente» (pp. 15 e 55). La peculiarità, oltre che il pregio, del volume, organizzato per nuclei tematici, è che si presta a molteplici letture. Lo studio costituisce un nuovo e importante contributo alla conoscenza della politica estera del fascismo verso i paesi arabi. L’a., pur concordando con De Felice nell’interpretare la politica fascista in Medio Oriente nel quadro delle relazioni italo-britanniche, propone una nuova periodizzazione e data già al 1935 l’inizio di una politica attiva nei confronti del mondo arabo. L’a. efficacemente dimostra che la popolarità di Radio Bari nei paesi arabi diminuì a partire dalla fine degli anni ’30, quando per contrastare la radio francese e inglese i programmi politici presero il sopravvento su quelli culturali. Successivamente, con l’entrata in guerra dell’Italia, la stazione si dedicò principalmente ai bollettini di guerra. Il contributo più originale del libro è costituito dai capitoli sulla struttura e i contenuti di Radio Bari, in cui si dimostra come la radio, benché strumento della politica fascista, abbia rappresentato un’esperienza di «ibridazione culturale paritaria» (p. 15). Attraverso le trasmissioni culturali, alle quali collaborarono anche noti intellettuali arabi, Radio Bari costituì un punto di contatto tra cultura europea e araba. La collaborazione degli intellettuali arabi va interpretata non tanto come un’aperta adesione al fascismo, quanto come la possibilità di raggiungere un vasto pubblico, in maggioranza analfabeta, altrimenti inaccessibile. Nella programmazione trovarono spazio anche programmi in lingua italiana per la promozione della conoscenza del mondo arabo tra gli italiani. Il volume aggiunge un nuovo tassello anche al controverso rapporto tra orientalisti italiani e fascismo e avvalora la tesi che alcuni studiosi sostennero la politica coloniale per mero opportunismo. Nell’ultimo capitolo – un tentativo di bilancio dell’impatto di Radio Bari – l’a. mette in luce come il mancato raggiungimento degli obiettivi della propaganda della radio rifletta il fallimento dell’intera politica estera fascista. In sintesi, il volume costituisce un lavoro dal quale non potrà prescindere chi vorrà indagare l’impatto del fascismo nelle sfere pubbliche arabe. Il saggio unisce al rigore scientifico uno stile sobrio ma nel contempo accattivante che rende la lettura piacevole e interessante anche per un pubblico di non specialisti.
https://mediorientedintorni.com/index.php/2019/02/14/radio-bari-la-prima-radio-italo-araba/
https://www.pugliareporter.com/2018/04/26/radio-bari-dal-1943-ad-oggi-diffuse-le-registrazioni-diedero-voce-alla-resistenza-ascoltate-video/
                                                                                                           Valter SWL n°2667/92/GR

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Messaggio Da IK7TAB Mar Dic 14, 2021 12:34 am

Il Radio Giornale Broadcaster Downlo11
RADIO BARI
Radio Bari: nel 1943 la prima radio libera d'Europa! Dai suoi studi in via Putignani, 247 e dal suo trasmettitore di Ceglie Del Campo di ben 20 kW trasmetteva per l'Italia, Europa, Nord Africa e Medio Oriente in onde medie su 1059 kHz. 
( https://www.facebook.com/groups/radiobari/ ).
                                                                                                           Valter SWL n°2667/92/GR

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Messaggio Da IK7TAB Mer Dic 15, 2021 1:11 am

Il Radio Giornale Broadcaster Whatsa11
Sabato 21 Settembre alle ore 18 presso la Sala 2 del Centro Congressi della Fiera del Levante si terrà una conferenza sulla storia di Radio Bari, la prima voce radiofonica libera della Resistenza all’indomani dell’Armistizio del ’43.
La conferenza sarà a cura della sede Rai della Puglia e di Radio Rai Techeté nella figura del nostro amico e collega Andrea Borgnino IW0HK. Non mancate!
                                                                                                                      SWL n°2667/92/GR

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Messaggio Da IK7TAB Mer Dic 15, 2021 12:36 pm

Il Radio Giornale Broadcaster D09ee910
EDZIONE NAZIONALE DELLE OPERE DI ALDO MORO
Conversazione inedita di Moro da Radio Bari
Scoperta dall’Edizione Nazionale, questa conversazione inedita resa da Moro a Radio Bari è stata pubblicata dal “Corriere della sera”.
L’Edizione Nazionale, assieme al “Corriere della Sera”, ha preso l’iniziativa della pubblicazione sul quotidiano milanese di uno degli inediti di Aldo Moro trovati nel corso della ricerca nell’Archivio Flamigni, e relativi alle trasmissioni di Radio Bari del 1943, dedicando a esso una pagina intera il 7 maggio 2019, con un trafiletto sul lavoro dell’Edizione Nazionale.
file:///C:/Users/Utente/Downloads/CORRIERE_DELLA_SERA_07_05_2019.pdf
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Messaggio Da IK7TAB Ven Dic 17, 2021 12:15 am

Il Radio Giornale Broadcaster Highli11
1 Primo tentativo di trasmissioni dall'Eiar, poi Radio Bari (16 settembre 1943 - 2 ottobre 1944)
in:
Michele Cifarelli
1 "Archivio storico"
10 Radio Bari
CONTENUTO
Lasciapassare del IX Corpo d'armata - Comando territoriale a MC dell'Eiar - Bari 16 settembre 1943;
Ricevuta di MC per il lasciapassare trasmessogli dall'Ufficio personale dell'Eiar il 20 settembre 1943;
Appunti di MC sull'organico di Radio italiana libera.
Radio Bari
Lasciapassare per lavorare liberamente anche durante il coprifuoco a Bari e a Napoli, firmato dal maggiore Jan Greenlees dello Psychological Warfare Branch;
Tessera d'iscrizione al Partito d'azione di Bari per il 1943 di MC;
Lasciapassare per le stazioni radio a firma del capitano Robert Woolsey O/C Radio Station e del direttore Eiar di Bari ing. Giuseppe Damascelli;
Lettera-invito di piena collaborazione a Radio Bari di Jan Greenlees, 9 ottobre 1943;
Tessera/passi per l'accesso al Psychological Warfare Branch, 28 novembre 1943;
Lasciapassare del Quartier Generale Alleato, P.W.B., per un viaggio di ritorno da Napoli di MC, 'employed to Radio-Bari', 15 marzo 1944;
Appunti di programmi-radio, indirizzi di radio sotto controllo Alleato in Francia, ad Algeri, a Londra.
Corrispondenza
Mario Assennato a MC, Bari 30 settembre 1943 e 13 ottobre 1943;
Lettera del PBW, Psychological Warfare Brand, al Quartier generale delle Forze armate alleate, Bari 18 febbraio 1944;
Biglietto di approvazione, spillato originariamente alla prima parte dei testi radiofonici di MC, firmato con un monogramma criptico, identificato come un 'GR', sigla usuale del generale Giuseppe Reinoli-Matthieu, capo del Servizio stampa e propaganda e responsabile della censura politica e militare.
Corrispondenza (FOTOCOPIA)
Pierantonio De Riccardis a MC, Galatina 25 gennaio 1944 (IPSAIC Bari);
MC a Vincenzo Calace della Giunta permanente esecutiva, Bari, 18 febbraio 1944;
Lettera di congedo e gratificazione di Jan Greenlees a MC, Napoli 2 aprile1944;
Brigid Maxwell, P.W.B. Radio Seetion, a MC, Napoli 2 aprile 1944 (IPSAIC Bari);
Brigid Maxwell a Raffaele Cifarelli, Napoli, 3 agosto 1944;
Antonio Carcaterra a MC, Roma, tarda estate 1944 (IPSAIC Bari);
Jan Greenlees a MC, Napoli 2 ottobre 1944 (IPSAIC Bari).
Stampa
Programma, in italiano e in inglese, di un concerto sinfonico al Teatro Piccinni, Bari 7 novembre 1943;
L'Italia risorge, in La Gazzetta del Mezzogiorno, a. LVI, n. 351, 18 dicembre 1943.
Pratica del giugno-agosto 1945 per l'autorizzazione alla pubblicazione di un libro di MC intitolato 'Parole di un cittadino italiano', progetto mai realizzato.
Lettera di Giuseppe Lopez a Cetta Cifarelli, 27 ottobre 2004 (FOTOCOPIA).
https://www.rai.it/dl/docs/1379510465125La_Radio_storia_di_sessant_anni_1924-1984-logo.pdf
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Messaggio Da IK7TAB Ven Gen 14, 2022 3:13 pm

Il Radio Giornale Broadcaster 5f674a11
LA STORIA DELL'ALTRA RADIO BARI
L’emittente nasce a Bari il 22 settembre 1977 dalle ceneri di Radio Alternativa, per iniziativa di Renzo Belviso, fra i collaboratori ci sono Cesare Veronico e Fortunata Dell’Orzo (poi a TeleBari), direttore Nicola Morisco. La prima sede è in un bugigattolo alla Madonnella, storie ma anche lezioni di vita, c‘è un senso di appartenenza: sono tutti, insieme, maestri e allievi, ma soprattutto amici. Fra i programmi cult Buon compleanno, Sfogati che è meglio, Osè ore 23,   gag, scherzi telefonici ed eros, ma anche informazione e musica. Passano per gli studi dell’emittente Roberto Benigni, David Sylvian e Demetrio Stratos degli Area. Nel corso degli anni ’80 e L'ALTRA RADIO.jpg’90 viene allargata l’area di copertura, gli studi sono trasferiti in piazza Luigi di Savoia, arriva fra i collaboratori anche il giornalista Michele Traversa (che curava una rubrica sui viaggi) e Nicola Conte oggi artista sulla scena internazionale che con Nicola Gaeta e Leo Mansueto conduce Sounds, programma storico di musica alternativa per le radio indipendenti. A metà degli anni ’90 l’Altra Radio è la prima emittente barese a digitalizzare la messa in onda e la prima, dopo Radio Dee Jay, ad andare in onda in streaming.

Nel nuovo millennio l’emittente resiste alla crisi economica e all’assalto dei network e propone il programma cult Radio Popizz.  Il 30 dicembre 2017 l’emittente si trasforma in Radio Mi Piaci: (Siamo in un’era diversa e anche la radio deve avere un nuovo appeal. Deve fare qualcosa per difendersi dall’assalto delle emittenti nazionali e solleticare le nuove generazioni all’ascolto), spiega l’editore barese. Rendersi riconoscibile è la sfida dell’etere, come ha dimostrato il successo di "Radio Popizz", che della baresità ha fatto la sua cifra fino a sbarcare in Lombardia, come in Puglia del resto, con un proprio canale televisivo (990 del digitale terrestre).
Sito Web: (http://www.laltraradio.it/)
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Messaggio Da IK7TAB Ven Gen 14, 2022 3:42 pm

Il Radio Giornale Broadcaster 13268110
E si può ben dire, che di quella stagione, sia tra i pochissimi sopravvissuti. E, appena un mese ha mandato in soffitta il quarantennale marchio dell'Altra radio, nata nel 1978 sulle ceneri di Radio Alternativa, per dare vita a Radio Mi Piaci. Nel logo un pollice in su, come quello dei like sui social network, il cambio del nome, riconosce Belviso, il solo superstite in radio di quel gruppetto di ragazzi del '76, (nasce soprattutto dalla volontà di rendersi riconoscibili fra i giovani che, di fatto, non sanno più cosa sia la radio: il pubblico radiofonico è over 35). Il segreto per sopravvivere, del resto, secondo Belviso, "è intercettare le innovazioni e abbiamo sempre cercato di farlo: siamo stati la prima radio barese a digitalizzare la messa in onda a metà degli anni Novanta e in assoluto, dopo Radio Deejay, i primi ad andare in onda in streaming. Ma non è una questione solo tecnica: la vera sfida è essere attenti ai cambiamenti sociali per intercettare gli ascoltatori. Se siamo ancora qui, vuol dire che ci abbiamo visto giusto". Ed è difficile dargli torto, sia a fronte delle decine di emittenti scomparse sia rispetto a una storia che ha visto L'Altra radio un punto di riferimento nella cultura musicale off e non solo.

Negli studi di piazza Luigi di Savoia, infatti, sono passati giganti come Roberto Benigni o David Sylvian e, a suo tempo, in quel bugigattolo alla Madonnella anche un mito come Demetrio Stratos degli Area. Ma fra le poche altre radio storiche sopravvissute a Bari c'è anche Controradio, nata nel 1980 anche qui dal sodalizio, confida Walter Mondino, «di quattro ragazzini che stavano solo giocando». Ora di quel gruppetto c'è rimasto solo Mondino, che nel frattempo ha dato vita anche ad Assoradio Puglia, un'associazione che «mette insieme una rete di 25 emittenti locali e, insieme con il Corecom, abbiamo realizzato un censimento sulle radio che operano ancora : ne sono venute fuori 120 fra commerciali e comunitarie (religiose e associative). Ma soprattutto è emerso che un pubblico della radio esiste, vivo e vegeto». Sicché dopo 38 anni di storia che continua per Controradio - «e non senza difficoltà: abbiamo pagato la crisi del commercio barese con il crollo verticale della pubblicità» - quello di oggi è il tempo delle sfide. «Sono ottimista e credo che il peggio sia passato: ci siamo anche reinventati nel corso del tempo, lavorando nel management musicale, ma sono fiducioso che individueremo le giuste strategie per salvaguardare il patrimonio dell'emittenza radiofonica locale». Un mondo attraverso il quale sono passati personaggi che hanno fatto strada. Come il musicista Nicola Conte, oggi artista sulla scena internazionale e un tempo di casa all'Altra radio. «Avevo 17 anni, nel 1980, quando ebbi la mia prima esperienza di conduzione e poco dopo, insieme con Nicola Gaeta e Leo Mansueto, iniziammo Sounds: un programma storico fra le radio indipendenti. Offrivamo musica alternativa a 360 gradi, portando l'Europa e il mondo a Bari». Ma cosa voleva dire fare radio per Nicola Conte? «Era un modo di comunicare la mia passione per la musica e sentirsi parte di una dimensione internazionale, perché si dava voce a musica che arrivava da ogni dove. Facevamo controcultura. E poi sulla scia di Bari Radio Uno, la più importante fra le radio indipendenti, che ebbe purtroppo vita breve, ai tempi L'Altra radio con grande determinazione si era ritagliata uno spazio significativo». Ne sa qualcosa il giornalista Nicola Morisco, che da qualche tempo sta lavorando a un libro sulla storia delle radio libere a Bari e che, insieme con Belviso, fu tra i fondatori di Radio Alternativa e dunque dell'Altra radio, della quale è stato il direttore dei programmi. «Abbiamo vissuto una stagione unica: c'è stato un tempo in cui l'Altra radio. fino al termine degli anni '80. è stata un punto di riferimento nella vita culturale e dello spettacolo dal vivo a Bari». La nostalgia è viva? «Sì, ma la radio non smetto di ascoltarla».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il personaggio

Il musicista Nicola Conte

Nato a Bari nel 1964, Nicola Conte è dj, compositore e musicista. Ha collaborato con jazzisti come Gianluca Petrella, Fabrizio Bosso e Chiara Civello. In alto, nella foto, una scena del film Radiofreccia
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Messaggio Da IK7TAB Mer Giu 22, 2022 2:38 pm

Il Radio Giornale Broadcaster Radio-10
22/06/2022 - Ancora meno futuro per le Onde Medie in Italia la RAI....
Vi confermo la triste notizia della Rete in Onde Medie della RAI, sembra oramai confermata anche da Italradio dell'11 Dicembre 2021 sembra ormai certo che tutte le stazioni a Onde Medie della RAI saranno chiuse entro il mesedi Settembre del 2022.
rpb.cloud/ancora-meno-futuro-per-le-onde-medie-in-italia-la-rai-dismette-la-rete-in-am-2022/

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Messaggio Da IK7TAB Gio Giu 23, 2022 2:14 pm

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IL TRASMETTITORE DI SIZIANO

E’ UFFICIALE: LA RAI SPEGNE LE ONDE MEDIE
Triste domenica per gli amanti delle onde medie, è ormai certo lo spegnimento dell’intera rete RAI entro la fine del prossimo anno, secondo le nostre fonti riservate la decisione sarebbe stata presa alla fine di settembre con il recesso “ad nutum” del contratto di servizio “con efficacia decorsi 12 mesi dalla ricezione della comunicazione del preavviso di recesso”, lo spegnimento quindi avverrà certamente entro l’autunno del 2022, anche se un ulteriore accordo fra Raiway spa e MI.S.E. potrebbe materializzarlo in tempi molto più veloci, praticamente da domani ogni momento è buono. Era una notizia che girava nell’aria da un po’, seppur in versioni diverse, alcune fonti ci comunicavano uno spegnimento parziale, altre uno spegnimento quasi totale, ma nessuna fino ci aveva data per certa la dismissione totale del “Servizio di diffusione analogica terrestre radiofonica – Onde Medie”. I motivi messi nero su bianco da Raiway sono quelli che ben conosciamo, cioè l’evoluzione tecnologica che ha caratterizzato il comparto radiofonico con conseguente quota minoritaria assunta dalla fruizione da parte del pubblico attraverso la tecnica diffusiva in onda media, le esigenze aziendali di contenimento dei costi operativi, ma a nostro parere l’influenza maggiore l’ha avuta il parere dell’apposita commissione paritetica RAI/MI.S.E. istituita dal Contratto di Servizio 2018-2022 dove, ne parlammo a suo tempo, già traspariva quanto oggi possiamo considerare certamente concretizzato. Torneremo sull’argomento quando, e soprattutto se, la notizia verrà ufficialmente comunicata, cosa che potrebbe avvenire soltanto qualche giorno prima dello spegnimento.

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Messaggio Da IK7TAB Lun Giu 27, 2022 10:45 pm

Il Radio Giornale Broadcaster Downlo12
28/06/2022 - OL - " ONDE LIBERE "
Le onde libere che, invece si propagano oltre il luogo di formazione e che permangono anche in assenza di vento sono dette Onde Libere in mare aperto. Le onde non provocano lo spostamento degli oggetti, ma trasportano solo energia.
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Messaggio Da IK7TAB Lun Giu 27, 2022 10:50 pm

Il Radio Giornale Broadcaster Downlo14
28/06/2022 - 

onde lunghe (comprendendo le VLF e le LF); onde medie (corrispondenti alle MF); onde corte (corrispondenti alle HF); onde ultracorte (corrispondenti alle frequenze superiori e cioè VHF, UHF, SHF, EHF).
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Messaggio Da IK7TAB Dom Set 04, 2022 6:08 am

Il Radio Giornale Broadcaster Libri_10
04/09/2022 - La radio dalle pagine che hanno fatto storia..
Cercando sempre riferimenti al mondo della radio da riviste e libri di una volta, si fanno sempre incontri sorprendenti ed emozionanti. Mano a mano che ne incontriamo, li condividiamo per ripercorrerli assieme.

L'ultima cosa scovata è..
Un raro volume del 1930 messo On Line da "Le Radio di Sophie". Si tratta della versione italiana di un un testo in Esperanto scritto da Eugène Aisberg che, immaginando un dialogo tra zio e nipote, spiega ed insegna come funziona la radio. Le Radio di Sophie merita una visita completa.

Hai presente quando aprendo uno scatolone in garage o spolverando l'ultimo ripiano della libreria di casa ti capitano in mano vecchi libri che neppure sapevi o ricordavi di avere? Questo è quello che è capitato ad un collega di lavoro e dato l'interesse comune l'ha condiviso subito con me in pausa caffè. Si è ritrovato tra le mani un testo di scuola di suo padre quando ancora andava a scuola. Perché parlarne qui allora? Beh, perché è un libro che parla di Radio.

" Primo avviamento alla conoscenza della Radio " di A.D. Ravalico. Un testo scolastico per radiotecnici e radioriparatori che nel 1963 era già alla sua 7° edizione.

Elementi generali di elettricità, radiotecnica, parti componenti della radio ricevente, teoria e pratica delle valvole radio e dei transistor, schemi e dati costruttivi di apparecchi radio, trasformatori , schemi e dati pratici, formule e tabelle. Costava 3.000 lire, mille lire in più rispetto all'edizione precedente.


Un raro volume del 1930 messo On Line da " Le Radio di Sophie ". Si tratta della versione italiana di un un testo in Esperanto scritto da Eugène Aisberg che, immaginando un dialogo tra zio e nipote, spiega ed insegna come funziona la radio.



"Primo avviamento alla conoscenza della Radio" di A.D. Ravalico. Un testo scolastico per radiotecnici e radioriparatori che nel 1963 era già alla sua 7° edizione.

Elementi generali di elettricità, radiotecnica, parti componenti della radio ricevente, teoria e pratica delle valvole radio e dei transistor, schemi e dati costruttivi di apparecchi radio, trasformatori , schemi e dati pratici, formule e tabelle. Costava 3.000 lire, mille lire in più rispetto all'edizione precedente.

Le Radio di Sophie merita una visti completa poi.
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Messaggio Da IK7TAB Dom Set 11, 2022 2:05 pm

Il Radio Giornale Broadcaster 18368110
Oggi 11 settembre 2022 la RAI spegne le trasmissioni in onde medie (AM).
Termina così una storia iniziata nel 1924 che ha accompagnato fino ad oggi i radioascoltatori. 

La RAI spegne le trasmissioni in onde medie in modulazione di ampiezza (AM)
Oggi 11 Settembre 2022 la RAI spegne le trasmissioni in onde medie in modulazione di ampiezza  (AM) rappresentando una importante perdita nel panorama internazionale delle broadcasting e del radioascolto.
Nonostante ci siano state varie voci, non c'è stato un vero e proprio annuncio e comunicato.
L'unica notizia la si ritrova sul sito della RAI leggendo la pagina dedicata alle audiodescrizioni per i non vedenti. Nella pagina web si legge: "Dall’11 settembre 2022, causa cessazione delle trasmissioni radiofoniche Rai in modulazione onde medie, le audiodescrizioni dei programmi televisivi per i non vedenti saranno disponibili solo sui canali audio dedicati della televisione digitale terrestre e online". 
Termina così una storia iniziata nel 1924 che ha accompagnato fino ad oggi i radioascoltatori. 

In rete e nei social si trovano molti video con le registrazioni della chiusura delle trasmissioni RAI in onde medie e vari test per verificare se oggi tali trasmissioni siano davvero cessate o se qualche trasmettitore sia ancora attivo.

Di seguito il video dello spegnimento Onde Medie RAI - Trasmettitore di Coltano.
Ieri ho ascoltato a tratti le ultime trasmissioni ma non ho potuto essere presente in radio allo scoccare della mezzanotte per ascoltare e registrare la chiusura.

In futuro i programmi radiofonici RAI proseguiranno in FM, DAB+, web e app ma l'emozione dell'ascolto probabilmente non sarà più come prima. 

Di seguito lascio alcuni link che trattano in maniera completa la chiusura delle trasmissioni in onde medie della RAI, affrontando vari aspetti di questa operazione.
https://www.youtube.com/watch?v=PfCC-8xOLlc&t=11s

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Messaggio Da IK7TAB Dom Set 18, 2022 5:03 am

18/09/2022 - Correva l'anno 1932 vi era il Radiocorriere, dove si parlava anche di tecnologia, oggi potrebbe essere se solo lo ripubblicassero potrebbe diventare un vero giornale da sfogliare, da leggere da studiare. Qui si parla dell'impianto EIAR oggi RAI a Siziano " http://www.radiocorriere.teche.rai.it/download.aspx?data=193243
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Messaggio Da IK7TAB Gio Ott 20, 2022 11:14 pm

Il Radio Giornale Broadcaster 69148710
21/10/2022 - Onde medie, è realmente finita l'era della radio che ha unito l'Italia per anni: tutte le antenne saranno ora abbattute.

Il prossimo 11 settembre la Rai cesserà tutte le trasmissioni sulle onde medie, quelle contraddistinte sulle radio dalla sigla AM con banda di ricezione da 526 a 1620 kilohertz.

La concessionaria del servizio pubblico radio-tv lo ha comunicato incidentalmente avvisando che ( dall'11 settembre 2022, causa cessazione delle trasmissioni radiofoniche Rai in modulazione onde medie, le audiodescrizioni dei programmi televisivi per i non vedenti saranno disponibili solo sui canali audio dedicati della televisione digitale terrestre e online ).

La decisione era nell'aria da anni, all'orizzonte sin dal 2004 quando la Rai avviò la chiusura di molti degli impianti di trasmissione e ai restanti affidò il segnale unificato di Radio 1. 

Eppure non è una decisione priva d'impatto, né di proteste. La trasmissione in onde medie è cominciata più o meno un secolo fa nel 1924 con l'Uri ( poi Eiar e, infine, Rai ): erano gli albori della radiofonia. Nel Paese era forte l'impressione della scoperta di Guglielmo Marconi di poter comunicare senza fili da un capo all'altro del mondo e la radio divenne il primo elemento di unificazione culturale del Paese dopo l'Unità.

Le onde medie hanno accompagnato l'Italia nella guerra, in modo ben più ampio dei cinegiornali dell'Istituto Luce, e poi nella Liberazione ( Qui Radio Londra ).

 Man mano - con l'avanzare della ricerca sulle onde radio e le loro caratteristiche - alle onde medie si sono accompagnate nuove modalità di trasmissione: anzitutto la modulazione di frequenza che ha assicurato un ascolto di qualità superiore, poi i satelliti, la Dab+ ( la radio digitale ) e internet.

Ma le onde medie, rispetto a tutte queste altre modalità di trasmissione, hanno una caratteristica che le rende inaffondabili: un ripetitore di media potenza può coprire aree molto vaste che diventano vastissime la notte quando il gioco del rimbalzo delle onde elettromagnetiche tra terreno e ionosfera apre orizzonti impensabili.

 Perché la differenza tra le onde medie e la modulazione di frequenza - che è forza e allo stesso tempo debolezza - è proprio nella modalità di trasmissione: il segnale ( volendolo spiegare in modo molto semplificato ) in onde medie rimbalza tra la ionosfera e il terreno, quello della modulazione di frequenza viaggia in linea retta ed è dunque più pulito anche se si ferma di fronte a ostacoli importanti ( e quindi c'è bisogno di più ripetitori per aggirarli e l'Italia, com'è noto, è orograficamente impegnativa ). 

Questa caratteristica, cioè la necessità di pochi punti di trasmissione, per esempio, ha consentito al governo ucraino di aggirare il bombardamento da parte dei russi dei ripetitori Fm sul suo territorio, trasmettendo dagli stati vicini con le onde medie. 

O ancora nei terribili momenti dopo il terremoto del 1980 molte comunità, prive di energia elettrica, poterono essere informate proprio attraverso le radioline alimentate dalle batteria che ricevevano il segnale in onde medie ( i cui ripetitori erano lontani dai luoghi della catastrofe ).

 Inoltre, ancora oggi molte località montane o i pescherecci usano le onde medie per ascoltare la radio ( non solo quella italiana ).

Ed è proprio questo il punto che viene sollevato dagli appassionati della radiofonia, dai radioamatori e da molte comunità: le onde medie servono sia per raggiungere luoghi non raggiunti da altri sistemi ( questa sarebbe anche la ratio del servizio pubblico ) sia sono un sistema per garantire la gestione delle emergenze ( giacché quelle non danno preavviso ).

 Per questo atto che lo spegnimento dei ripetitori accompagnato dal loro smantellamento fa assumere alla questione una luce diversa.

 Perché se ci fosse solo lo spegnimento, ma non la dismissione, il sistema potrebbe essere riattivato in caso di emergenze. E, invece, no. 

Certo, molti paesi come la Francia e la Germania hanno abbandonato le onde medie ( ma i francesi, e anche i tedeschi in modo più limitato, hanno importanti trasmissioni in onde corte, che percorrono spazi ancora più grandi, destinate soprattutto al bacino del Mediterraneo, al vicino Oriente e all'Africa dove veicolano il segnale di Radio France Inter ), ma altri continuano ( al di là delle contingenze dell'Ucraina ) a investire.

 E numerose sono anche le iniziative private, pure in Italia, ancorché fortemente penalizzate da una normativa quasi impossibile e con potenze di trasmissione minime, quasi inutili.

Che si tratti di qualcosa da maneggiare con estrema cura e rispetto è testimoniato anche dalla decisione della Soprintendenza ai beni culturali di Caltanissetta che ha dichiarato bene di interesse culturale l'antenna della città siciliana bloccandone la demolizione ( è conosciuta come la più alta d'Italia con i suoi 286 metri di altezza ).

L'italiano non è assente dalle onde medie: trasmette ancora in italiano in onde medie 24 ore su 24 Radio Capodistria ( 1.170 khz ) che si ascolta nell'area dell'Adriatico ( e la notte in tutto il Paese ), Radio Tunisi ( 963 khz ), che ha una trasmissione in italiano, si sente molto bene nella Sardegna meridionale, in Sicilia e in parte della Calabria ( sempre con generosa estensione la notte ).

 La radio spagnola, dopo l'imbrunire, è distintamente ascoltabile in numerosi dei suoi canali. E poi c'è il mondo inglese con tutte le stazioni locali della Bbc e il variopinto pianeta delle radio private d'Oltremanica: la mitica Radio Caroline ( 648 khz ) ha talmente tanto costante successo che sta raccogliendo i fondi per sistemare la malconcia motonave Ross Revenge da dove trasmetteva in acque internazionali quando il governo inglese si era avviato nell'inutile caccia alle radio pirata! E così tante altre nel mondo anglosassone.

Sono alcune delle considerazioni (segnale nelle zone remote, in mare, sistema per l'emergenza, diffusione all'estero che farebbero desistere da questa decisione di spegnere le onde medie e demolire gli impianti. 
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Messaggio Da IK7TAB Mar Nov 01, 2022 6:46 am

Il Radio Giornale Broadcaster Ascolt10
01/11/2022 - ASCOLTA SI FA SERA

In onda su Radio 1 Rai tutti i giorni alle ore 19,35. Dal 5 aprile 1970, questa rubrica religiosa è ancora in programmazione.

 La trasmissione, per i tempi rivoluzionaria, aveva come protagonisti sei esponenti di varie confessioni religiose che si confrontavano su temi religiosi e sociali.

 Inizialmente di cinque minuti è stata poi ridotta a tre, perdendo la caratteristica di programma “ multivoce ”.

L’intento era ed è quello di far giungere ogni sera ( anche se per pochi minuti ) un breve pensiero ai fedeli, una verità da riscoprire, un esempio da imitare, un valore da confermare.
Ascolta le puntate dal podcast di Radio 1.

                                                                                                         Valter SWL n°2667/92/GR

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